Quanto vale un secondo, un minuto o un’ora? La risposta è soggettiva e relativa alla misura con la quale il tempo stesso viene misurato da ognuno di noi.
Si dice che il tempo è oro e su questo ci trovate concordi. Sei minuti sono troppo pochi o semplicemente troppi? Ve lo siete mai chiesti?
Per qualcuno possono sembrare un‘eternità, per altri è invece il tempo anche soltanto strettamente necessario per scrivere pagine di storia destinate a non scomparire mai. Un lampo che scolpisce la pietra.
Alla maggior parte di voi non sfuggirà il ricordo della finale di Champions League del 25 maggio 2005 tra il Milan di Carlo Ancelotti e il Liverpool di Rafa Benitez. Sul punteggio fissato sul 3-0 per i rossoneri, la compagine inglese riuscì a ribaltare la situazione rimontando l’intero svantaggio in 6’ (!), per poi aggiudicarsi la coppa dalle grandi orecchie, ma questa è un’altra storia…
A Tracy McGrady bastarono poco più di 30’’ per legare il suo nome indissolubilmente alla NBA. “T-Mack” condusse i Rockets alla vittoria contro gli Spurs, mettendo a referto ben 13 punti in 35’’ e trascinare i suoi verso un successo insperato soltanto pochi secondi prima.
Nel Gran Premio di Suzuka del 1988, la McLaren di Ayrton Senna si ammutolì in partenza, salvo poi riprendersi grazie alla bravura del suo immenso pilota bravo a sfruttare la lieve pendenza sulla quale era situata la griglia di partenza. Scivolato in 14esima posizione, “Magic” recuperò fino al gradino più alto del podio, aggiudicandosi il primo titolo iridato della sua magnifica carriera. Il fato che va a braccetto con il talento perché le imprese sportive non sono mai frutto del caso, sono spesso dirette da una regia divina ed hanno bisogno di misurarsi con il tempo per assurgere alla dimensione di leggenda.
Potremmo continuare fino allo sfinimento a menzionare tutte le imprese storiche che hanno segnato la storia dello sport, ma non saranno questi sede e luogo.
Lo sport è dunque, fatalmente, questione di tempo
Chi racconta o scrive di sport investe del tempo, sottratto nella maggior parte dei casi ai propri interessi, in particolar modo chi, come noi, lo fa unicamente come hobby. Chi scrive o racconta di sport, in fondo, chiede soltanto questo in cambio ai suoi lettori: tempo e interesse.
La missione di Laborsport.com è quella di investire del tempo per raccontare le imprese e le gesta di atleti che del loro tempo ne hanno fatto uno sport, a chi è andata meglio una professione. La nostra missione è “ricompensare”, se così si può dire, il loro investimento. Perché nell’ambito dello sport siamo tutti colleghi, amici o perlomeno conoscenti. E se l’unione fa la forza…allora uniamo il nostro tempo!
Laborsport.com è il risultato di più menti che hanno perseguito uno stesso obiettivo, o per meglio dire un ideale, condiviso e compiuto la stessa strada. Il nostro portale è figlio di una smisurata passione per il giornalismo e lo sport che ci ha portato a trascorrere notti insonni a dibattere su cosa includere e cosa non.
Quello che vedete è il risultato degli apprezzamenti ricevuti in partenza e delle critiche dei sempre graditi pareri scettici.
La redazione di Laborsport.com vi ringrazia fin d’ora per il tempo dedicatoci e con l’augurio di leggerci reciprocamente, vi accogliamo tutti in un virtuale abbraccio.
Lo staff di Laborsport.com