Nella seconda giornata della fase intermedia è andata in scena la partita tra le due squadre che, insieme al Ginevra, stanno dominando la massima lega a livello svizzero, attribuendole una buona dose di appeal e alzando l’asticella in termini di qualità.
I Tigers ritrovano infatti “l’irraggiungibile” Friborgo e devono fare da subito i conti con l’ottimo ritmo degli uomini di Aleksic che, quando non trovano il canestro, trovano la linea dei liberi e spesso, da lì, è sempre solo rete per loro. La reazione dei luganesi arriva, anche se con del ritardo, portando la firma di Williams e Padgett: se il primo suona la sveglia ai suoi con due triple nel corso del primo quarto, il centro statunitense restituisce alle tigri peso sotto canestro e, soprattutto grazie al grande sforzo durante il secondo quarto, riesce a farsi rispettare quando c’è da sgomitare nel pitturato. Il Lugano riesce così ad andare alla pausa lunga con il match in equilibrio – almeno dal punto di vista dello score – con il risultato fissato a 49 – 47.
Nel terzo quarto tra le fila dei padroni di casa si fa apprezzare Chad Timberlake che insieme al top scorer Touré si divide, in egual misura, i 16 punti messi a segno dai burgundi nei primi 10 minuti del secondo tempo. Molteni e compagni invece affondano durante questa frazione, complici soprattutto i ben 9 tentativi mancati da dietro la linea dei 3 punti. I bianconeri, che si trovavano costretti a recuperare 10 punti agli avversari nel solo 4° quarto, non sono riusciti nella difficile missione e hanno dovuto arrendersi alla davvero solida Olympic, con il risultato sul 84 – 71 alla sirena finale.
