A volte lo sport può essere davvero crudele e spietato, ma d’altronde ci sarà un motivo se ogni giorno è il nostro argomento preferito, se continuiamo a piangere e gioire insieme alla nostra squadra del cuore. E il nostro piccolo Ticino non fa eccezioni.
Per capire meglio cosa significa una delusione sportiva basta guardare i volti distrutti e lacrimanti dei giocatori dell’Hockey Club Lugano al termine della finale di Gara 7 persa per mano dello Zurigo.
Basterebbe ascoltare le parole colme di rammarico di chi per settimane e settimane ci ha creduto davvero, soprattutto dopo aver rimesso in pari una serie che sembrava destinata a finire giorni prima.
Ogni riferimento a Elvis Merzlikins non è del tutto casuale. Il portiere lettone si è confermato un guardiano degno dei campionati maggiori. E anche qui, ogni riferimento alla NHL…non è del tutto casuale…
Il guardiano del Lugano, insieme a Fazzini, nella prima parte di stagione, Lapierre, Sannitz, Reuille è stato il punto di riferimento della compagine luganese. I suoi interventi, spesso e volentieri decisivi nell’economia della partita, hanno tenuto più volte a galla la truppa di Ireland, trascinandola alla finale e a un passo dal titolo…
Quel titolo che a Lugano manca da più di dieci anni e che, mai come questa volta, è sembrato davvero possibile sollevare. Perché i 7’500 della Resega hanno cantato a più non posso, infondendo nei bianconeri una carica mai vista prima.
Lugano, il Lugano, i suoi tifosi, politici, e via dicendo ci hanno creduto davvero. E ne hanno ben donde: perché degli attributi così, in fondo, non li hanno tutti.
Ma è proprio quando si deve tirare fuori le migliori peculiarità che, spesso, si finisce per fallire: quando sei chiamato a fare la cosa più semplice che c’è: mettere in pista quello che sai fare meglio.
Ed è qui che il Lugano ha fallito. Merito anche dello Zurigo, per carità, ma è quando bisognava alzare il ritmo e rimanere lucidi che Hofmann e compagni hanno fallito. E allora, occorre aggrapparsi all’orgoglio di essere arrivati a giocarsela fino a pochi minuti dall’ultima sirena, quella che ha spento (o rimandato) i sogni di gloria di un’intera città.
Se l’appetito viene mangiando…ecco che allora, Lugano, asciugati le lacrime e ricomincia a sognare, esattamente come hai fatto tu con migliaia di tifosi.
