A 4 partite dal termine il Balerna femminile resta sotto la linea della tanto agognata salvezza. Un punto separa la squadra momò dalle altre in lotta per la salvezza. Sabato nello scontro salvezza contro il Gossau, nonostante una buona prestazione corale, non si è andati oltre al pareggio. Abbiamo posto qualche domanda al capitano della compagine neroazzurra per analizzare meglio la stagione in corso.
Questa stagione state faticando maggiormente rispetto a quelle passate. Quali secondo te le cause? Vi è sicuramente anche una dosa di sfortuna e di episodi.
Hai detto bene purtroppo, quest’anno è sicuramente il più difficile da quando siamo in prima lega.
Io credo che nel calcio non si debbano cercare troppe scusanti. La causa alla base della nostra situazione è sicuramente qualche nostro “passo falso” di troppo e qualche partita sottotono che, visto anche il livello più elevato delle avversarie rispetto agli scorsi anni, non potevamo permetterci di fare.
È giusto comunque aggiungere che a completare questo concatenamento di episodi si sono inoltre sovrapposti altre situazioni quali infortuni, assenze ed episodi che, per essere gentile e non polemizzare troppo, definirei “sfortunati”.
Sono ormai 8 partite che non portate a casa la posta piena, sabato vi attende un’occasione d’oro per tornare alla vittoria. Preparerete la sfida in qualche modo particolare?
Dopo il pareggio casalingo contro il Gossau risulta evidente quanto sia ancor più fondamentale la trasferta di sabato. Diciamo che i risultati in trasferta per noi non sono mai stati il nostro punto forte ma sono convinta che il modo migliore di preparare la partita sia concentrazione negli allenamenti e tanta grinta e voglia di vincere, che spesso è l’unico vero aspetto che fa pendere la bilancia verso un risultato positivo.
A livello di squadra, cosa puoi dirci dell’ambiente? Nonostante la situazione di classifica non sia delle migliori le ragazze sembrano abbastanza serene e con il morale alto.
Posso confermare che l’ambiente nello spogliatoio è sereno e positivo. Quest’anno sono arrivate anche ragazze molto giovani che sono andate a completare la nostra rosa e che sono riuscite a integrarsi subito e molto bene. Tutto questo non fa altro che confermare quanto il gruppo sia solido e forte, e non vacilli nonostante la posizione in classifica. Si lotterà fino alla fine, e comunque vada ci sarà sempre tanto entusiasmo per la stagione successiva, cui però non dobbiamo pensarci adesso. Per ora facciamo un passo alla volta, sempre con tanta voglia di dare il massimo.
Questa stagione, oltre al raggiungimento dei tuoi 30 anni, hai ricevuto anche la fascia di capitano. Qualcosa di speciale per una ragazza che ormai ha i colori neroazzurri tatuati?
E già quest’anno ho raggiunto la cifra tonda dei 30… e guarda caso è capitato proprio in occasione del ritiro con la squadra a Tenero, cosi ho festeggiato due volte in “famiglia”.
Per quanto riguarda la fascia sono sincera: a Balerna il capitano non è mai stato un ruolo così importante, o perlomeno non più dai tempi del raggruppamento per quanto mi riguarda. Abbiamo molti elementi in squadra che, ognuno a suo modo, incitano e spronano la squadra coinvolgendo sempre tutte quante.
La fascia quindi è più un fattore di comodità: avendo i cambi liberi a noi serve anche qualcuno che giochi spesso e il più possibile per evitare gran via vai durante la partita, infatti, lo scorso anno, la fascia l’aveva il portiere. La scelta quest’anno è caduta su di me anche forse per l’esperienza e l’età.
Detto questo è sicuramente un grande onore, una responsabilità e un piacere indossarla qui a Balerna, come pure condividerla con altre persone di esperienza.
Inoltre mi da la possibilità di essere presa in giro quando, regolarmente, perdo il lancio della moneta a inizio partita e di rispolverare ogni tanto il mio infallibile tedesco.
La tua vita calcistica è legata al Balerna, di cui condividi gioie e dolori da 17 anni. Quali i momenti più belli?
Decisamente la mia vita calcistica è Balerna. 17 anni sono tanti e altrettanti sono gli episodi topici. Per ricordare solo quelli belli sicuramente la prima promozione in 1 lega (con annessa indimenticabile festa). Un altro momento memorabile e carico, direi anche troppo, di emozioni è stata la salvezza di 3 anni fa (NDR: la prima nella storia del Balerna in questa categoria), ottenuta in una partita ad Altstetten pareggiata all’ultimo respiro che sembrava infinita.
Vita calcistica e non solo certo, tanti sono i legami e le amicizie che condivido proprio nello spogliatoio, una in particolare da tutti e 17 gli anni.