La sorpresa Malinowski, la freddezza di Josipovic, l’estro di Padula e altro. Chiasso, ecco da dove ripartire

C’era grande attesa per la prima partita stagionale del Chiasso e il conseguente esordio da professionista di Alessandro Mangiarratti. A testimonianza di ciò ci sono i numeri degli spettatori presenti al Riva IV per Chiasso-Vaduz: quel 550 che solitamente non è facilmente raggiungibile.

Il Chiasso proposto dall’ex allenatore del Team Ticino è stato un Chiasso giovane, frizzante e a cui non mancato le idee per sfidare a viso aperto compagini più esperte. Inutile dire che l’inventiva del ritrovato Padula sarà un’arma determinante nel proseguire della stagione rossoblù, così come, in attesa di scoprire Carvalho, sarà vitale la freddezza di Zoran Josipovic, apparso grintoso più che mai contro il Vaduz e la lucidità con cui ha spiazzato l’estremo difensore ospite in occasione dell’1-1 ne è la prova.

Alessandro Mangiarratti ha ottenuto buoni feedback anche dal giovane tedesco Sebastian Malinowski, la cui velocità palla al piede ha sorpreso piacevolmente i presenti che ancora non sapevano chi fosse.

Le note positive in casa Chiasso non finiscono qui: anche la diga centrale Lurati-Alessandrini ha risposto in maniera positiva all’esordio stagionale. Se il primo si è confermato un po’ più “elegante” nella giocata, il giovane di proprietà dello Young Boys non ha badato al sottile con interventi da centrale “cattivo”.

Messi in difficoltà dalla qualità degli esterni del Vaduz, il Chiasso ha sofferto leggermente sulle fasce. Punto che Mangiarratti si è già appuntato da allenare nel corso di questa settimana che porta alla sfida con il Servette, sempre al Riva IV.

 

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