Torna a casa Randon! Il Ticino riaccoglie la sua giovane promessa

In ticino, per gli amanti della pallacanestro, Randon Grüninger non sarà certo un nome qualunque. Dal gottardo in giù abbiamo tutti cullato il suo talento sin dal suo esordio – in giorni giovanissimi – nella LNA (con il Lugano Tigers) e dalle prime convocazioni con le giovanili della selezione rossocrociata. Nell’estate 2018 Randon ha firmato un contratto di una stagione con la SAM, squadra in cui aveva ben figurato prima di andare in cerca di esperienza tra le file dei Lions di Ginevra ed il Ticino è ora pronto a riaccoglierlo. Grüninger si è raccontato a Laborsport.com tra soddisfazioni del passato e ottimi auspici per il futuro.

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Abbiamo conosciuto Randon come giovane promessa del basket ticinese, poi lo abbiamo apprezzato a partire dai suoi esordi tra i grandi e ora lo riaccogliamo con piacere in terra ticinese. Puoi descriverci Randon Grüninger? Che tipo di giocatore è?
“Sono un semplice ragazzo come tanti che, della palla canestro ne fa molto più di uno sport,  per me è un vero e proprio mix di emozioni: duro lavoro, disciplina, competitività e tante altre cose che ho capito sul parquet. Fino ad oggi sono sempre stato un 3D player, ovvero tiratore da tre punti e difensore. Da quest’anno però mi impegnerò ad ampliare il mio arsenale offensivo in quanto, rispetto agli anni scorsi, avrò la possibilità di prendere decisioni diverse giocando “palla in mano” e non solo attendendo gli scarichi dei compagni.”
Quali sono i tuoi passatempo fuori dal basket?
“Fuori dal basket mi piace incontrare amici, guardare serie TV, mangiare ed allenarmi all’aperto e in palestra.”
 
Quest’estate una delle notizie accolte con più entusiasmo da chi segue la pallacenstro ticinese è stata il tuo ritorno a Massagno, quali sono le tue sensazioni?
“Sono molto contento di essere tornato, giocare in Ticino davanti ai propri famigliari ed amici è ciò che piacerebbe a qualsiasi ateta ticinese che è stato oltre Gottardo.”

In Ticino hai lasciato un’ottima impressione dalle tue ultime esperienze. Anche a Ginevra hai svolto il tuo lavoro egregiamente, cosa potresti dire sulla tua ultima esperienza con i Lions? In cosa ti senti cambiato/migliorato? 
“Della mia ultima esperienza con i Lions di Ginevra posso dire di essere molto soddisfatto. Era un cambiamento che mi è servito per maturare, non solo nel basket ma anche come persona. Infatti è stata la mia prima esperienza via da casa. Ora riesco a vedere le cose con maggiore professionalità e sicuramente mi sento migliore come giocatore, credo infatti di poter dare un fondamentale contributo alla SAM durante questa stagione. Quando sono partito per accasarmi alla corte dei Lions era il momento migliore per me, sentivo di aver bisogno di quelli stimoli. Nessuno infatti poteva garantirmi che avrei trovato spazio in riva al Lemano, come nessuno poteva garantirmelo a Massagno. Ginevra in quel momento era la meta migliore accrescere il mio bagaglio di esperienze.
Per fortuna sono riuscito a dimostrare all’allora mio allenatore Jean Marc Jaumin di essere un giocatore affidabile, ritagliandomi cosi un buon minutaggio sul parquet.” 
C’è un anneddoto o un trascorso che racconteresti con particolare piacere?
“Il momento più emozionante in assoluto, con la maglia dei leoni, è stato la vittoria della Coppa Svizzera 2017 dove, sotto di 15 all’inizio dell’ultimo quarto, siamo riusciti poi in una clamorosa vittoria di misura, negando a Monthey la gioia del triplete. Essere stato in campo per negli ultimi 11 minuti di gara è stato qualcosa del quale ne andrò per sempre orgoglioso.  Il mio primo vero titolo.”
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Nonostante la tua giovane età, è da anni che militi nella lega, come definisci la LNA Svizzera?
“È un campionato molto sottovalutato, a mio parere. Certamente mancano le infrastrutture, ma il livello non è così basso come si potrebbe pensare. Diversi stranieri si “bruciano” in questa lega sottovalutandola.”
Come descrivi la SAM 2018/19? Cosa può fare questa SAM in questo campionato?
“La descrivo come una squadra a cui bisogna fare attenzione, quest’anno ci sono diversi giocatori che hanno esperienza in Svizzera e in questo campionato l’esperienza fa tantissimo. La SAM quest’anno può eguagliare la cavalcata dello scorso anno, se non addirittura meglio. Bisogna però considerare anche la pericolosità delle altre squadra che si sono rinforzate molto nel frattempo, tra queste in particolare Ginevra, Neuchâtel e Monthey.”
Qual’è il tuo obbiettivo personale per questa stagione e quale invece considerando il lungo termine?
“Sto lavorando molto per riuscire a trovare la mia migliore stagione, ho bisogno di un anno giocato al massimo delle mie capacità in quanto, a partire dall’estate prossima,  vorrei  andare a giocare nelle Filippine (PBA) dove il basket è lo sport nazionale ed è molto seguito. Ottenere il passaporto per giocare a quelle latitudini non sarebbe nemmeno un problema, essendo per metà filippino. Ecco perchè, da ormai un paio di anni, continuo a cullare questo sogno.”

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