Un giudizio sul 2018 del Crus sarebbe materia di studio per un corso di formazione: è infatti raro, riuscire a trovare un giovane aspirante tecnico dotato di una passione infinita come la sua che nel corso delle ultime due stagioni abbia vissuto una raffica di emozioni di tale intensità adrenalinica.
Dall’entusiasmante esperienza in giro per l’Europa in divisa bianconera al ritorno a Cornaredo con la fermata intermedia alla stazione di Mendrisio nata senza sorprendere e sviluppatasi come nemmeno il più crudele nemico del club momò avrebbe potuto immaginare.
La classica stagione tra palco e realtà con la certezza che anche un allenatore – così come un onesto fotografo – può realizzare delle belle foto che rappresentano luoghi orribili, ma non può fare sembrare bello ciò che non lo è.
