Offtopic, Carl Brave: Un po’ “Pellaria” ma mica “Solo Guai”

Di Riccardo Vassalli

ROMA – In Italia, a Roma in particolare, è conosciuto come Carl Brave: all’anagrafe Carlo Coraggio. Sta scalando le classifiche di tutte le piattaforme musicali grazie ai due dischi sfornati in meno di 365 giorni l’uno dall’altro: Notti Brave e Notti Brave (after), il sequel uscito da qualche giorno.

Notti Brave è il ritratto della vita quotidiana di ‘Carletto’. “Una serie di immagini – racconta –, di fotografie di tutto quello che, in neanche trent’anni di vita, ho vissuto”.
Carlo è uno di noi: uno che davanti a una tastiera passa più della metà delle sue giornate. “Sto dalle 13-14 ore a produrre e scrivere testi”. Ecco allora spiegato il suo successo, anche se la fama e la gloria non hanno drasticamente cambiato la vita del cantante italiano.

“Resto sempre quello di sempre: un ‘romanaccio’ che ama fare quello che fa e che sogna sempre in grande”. Con le sue canzoni sono migliaia gli adolescenti che sognano e si riflettono in quello che, con inconfondibile accento romano, Carlo canta accompagnato da melodie un po’ indie e un po’ rap.

Sigarette, birre e innamoramenti andati male. Insomma ‘Na mezza luna sorride, ma in verticale’. Che vita è quella di Carl Brave? “I miei testi non si riferiscono tutti all’attualità. Includo anche storie della mia adolescenza. Non sono mica uno depresso, però certe cose lasciano il segno”.

La vita del cantautore, quindi, non è “solo guai”. “No (ride ndr). Mi ritengo una persona felice che fa quello che ama. Di guai, sentimentali e no, ne ho avuti e altri ne avrò”.

Non possiamo chiudere l’intervista a uno dei cantanti più in auge del momento senza una domanda in riferimento al calcio. “A che squadra tifo? Non si è capito che tifo Roma?”. Ci congediamo promettendoci di approfondire la conoscenza “quando vengo in Ticino”. Sì, ma a cantare? “Mica te lo posso dì”. E allora, dai, facciamo finta di “stare pellaria”…

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