Di Riccardo Vassalli
Due vittorie che suonano come iniezione di fiducia che in pochi avrebbero pronosticato. Il Chiasso, forse, è ancora ‘malato’. Ma sa come guarire. Su questo, anche se due vittorie possono sembrare poche, non ci sono dubbi. Sciaffusa e Servette. Una in trasferta e l’altra in casa. Sono queste le ‘vittime’ della rinascita del Chiasso. I gialloneri e la capolista sono cadute entrambe di fronte a prestazioni maiuscole del Chiasso, mostratosi pungente in avanti e solido dietro.
Al Riva IV, per ora, non c’è spazio per l’entusiasmo. La situazione in classifica è ancora precaria, ma sarebbe potuta essere ben peggiore nel caso in cui la truppa di Manzo non avesse vinto e convinto nelle prime due uscite del 2019. Al Riva IV si continua a lavorare a testa bassa: è troppo ‘infame’ il calcio per concedersi due settimane sull’altare delle big. Il bottino pieno del 2019 dei ticinesi è un avvertimento alle altre: a Rapperswil e Kriens in particolare.
Al Chiasso del presidente Cattaneo e del direttore generale Bignotti, qualcuno deve chiedere scusa. Con “qualcuno” si intende tutte le persone che spacciavano i momò come già retrocessi a fine novembre. Sia chiaro, le due vittorie filate possono essere vanificate in men che non si dica: motivo per cui mister Manzo continua a predicare calma e sangue freddo. Guai, quindi, a lasciarsi andare a facili entusiasmi.
Al Chiasso va chiesto scusa perché in pochissimi, e forse anche di meno, avrebbero scommesso su un inizio d’anno in grado di rilanciarne le ambizioni. Va chiesto scusa perché, al cospetto del Lugano in Super League, non ha mai ricevuto le dovute attenzioni. Lasciando che tabellini e risultati parlassero da soli. Magari a fine stagione avranno ragione i detrattori, ma per ora è giusto lodare impegno, qualità e organizzazione di una squadra che durante l’inverno ha lavorato alacremente per permettere ai tifosi rossoblù di essere fieri di appartenere a una realtà come Chiasso.
Per gli uomini di Manzo adesso arriva il bello. Perché confermarsi in casa dell’Aarau non sarà facile, ma soprattutto perché non sono ammessi passi falsi. L’incubo retrocessione è un’ombra che non sembra voler abbandonare i rossoblù. Ma confermandosi squadra compatta come contro lo Sciaffusa e il Servette, il Chiasso potrà gioire e far gioire. Ma questo sta tutto nelle mani, o meglio nei piedi, di Josipovic e compagni…
