Serate come quelle di oggi, ieri per chi legge, ti capitano poche volte nella vita. Forse una, forse mai. Ai più fortunati qualcuna in più, ma devi essere fortunato per davvero.
Il Team Ticino, in collaborazione con Banca Stato, ha organizzato una serata per la stampa con Sepp Blatter, ex presidente della Fifa per 17 lunghi anni, durante i quali ha rivoluzionato il mondo del calcio, trascinandolo a suon di innovazione nell’era moderna.
Se tutti noi guardiamo le partite alla tv è merito suo, se i campioni sono strapagati dagli sponsor è merito suo. Ma nell’elenco di novità portate da Blatter nel mondo del calcio ci sono anche alcune norme, tra cui il divieto per i portieri di prendere il pallone con le mani su retro passaggio volontario e i 3 punti per la squadra vincitrice di un incontro di campionato, che hanno drasticamente mutato l’intero mondo del calcio.
Poi, su Blatter si può parlare per ore e ore. Corrotto, non corrotto. Ha sbagliato, non ha sbagliato. Se lo ha fatto, sta pagando. Se non lo ha fatto, sta pagando ugualmente qualcosa che lui definisce “un complotto”. Già, un complotto ‘bello e buono’.
Stando alla sua versione dei fatti esposta nel corso della conferenza, l’ex massimo dirigente FIFA “è stato tenuto all’oscuro di tutto, mentre autorità, polizia e FBI sapevano dello scandalo corruzione che stava per mettere in ginocchio il massimo esponente mondiale del nostro calcio nel 2015. E mai nessuno mi ha avvertito”.
“Mi sono – dice – sentito tradito dal mio Paese, al quale ho dato tutto”. Sepp ha raccontato aneddoti interessantissimi, alcuni dei quali scritti nel suo libro “ma Verité”. Perché questa è la verità di Blatter. Quella vera, purtroppo o per fortuna, noi non possiamo saperla.
A chi gli ha chiesto se avesse avuto paura quella mattina del 27 maggio del 2015, quando la polizia federale ha arrestato sette alti dirigenti della FIFA, Blatter ha risposto in modo sincero. “Sì, ma soprattutto perché temevo che la nostra organizzazione potesse essere davvero distrutta”.