Alexandre Alphonse: promozione con dedica?

Dall’energia di un veterano, il Servette ha trovato le motivazioni per rialzarsi.

Da molti punti di vista, Alexandre Alphonse è un giocatore perfetto: ha cognizione, carica aggressiva, energia, temperamento. AA è il cielo nella stanza grigia chiusa in un palazzo nero.

AA è l’acquisto perfetto di una società che sembra aver perso identità, violentata da furfanti e briganti. La gestazione è però travagliata. AA ci mette tutta la buona volontà possibile, ma gli anni di mille battaglie generose bussano alle sue ginocchia. Cade e prova a rialzarsi.

A volte ci riesce e altre no. AA è un attaccante “tradizionale” che sa leggere, sa scrivere e apre la bocca quando serve. Non sapremo mai se a un certo punto Alphonse si sia inginocchiato a pregare. Se mai abbia pensato di smettere.

Oggi, in campo, c’è un uomo senza età che continua imperterrito a mitragliare le difese avversarie. Quanti problemi, anche di spogliatoio, sono stati caricati sulle sue spalle. Oggi che il traguardo sembra visibile, ci chiediamo cosa ne sarà di un “vecchio” 37enne che si guarda in giro e vede più cellulari che scarpe da calcio.

Un domani senza AA, il grande artefice del meraviglioso FCZ di Favre e Challandes, non è nemmeno immaginabile anche se dietro l’ombra del grande campione la cantera ginevrina sforna ragazzini uno più bravo dell’altro.

Ci mancherà Alexandre Alphonse. Ma già che sembra più vivo e vegeto che mai, godiamocelo ancora così com’è.

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