È un Mirsad Shala concentrato e positivo quello che intervistiamo all’indomani del weekend di Seconda Lega che ha visto il suo Rapid Lugano uscire sconfitto dal match contro il Minusio per 3–1.
Positivo perché “la squadra sta interpretando bene le partite nel girone di ritorno. Siamo migliorati sotto tanti punti di vista e ci stiamo consolidando in Seconda Lega, che resta un campionato abbastanza complicato”.
Concentrato perché – nonostante la salvezza in tasca (obiettivo stagionale dei luganesi) – c’è ancora una semifinale di Coppa Ticino da disputare e un’asticella da provare ad alzare. “Siamo in linea con gli obiettivi della società, anzi… posso dire tranquillamente che siamo andati ben oltre. L’obiettivo era salvarsi e ci siamo salvati con largo anticipo. Il nostro desiderio era andare il più lontano possibile in Coppa Ticino e abbiamo una semifinale ancora da giocare. Il mio personale obiettivo è arrivare tra i primi cinque, che sarebbe un ottimo risultato per una società come la nostra. Mancano cinque giornate al termine e l’obiettivo è a un solo punto da noi…”.
E ancora: “In questo periodo siamo confrontati con alcune defezioni importanti che ci impediscono di rendere al meglio, mi auguro di recuperare tutti al meglio per il finale di stagione. Per il momento stiamo riuscendo a gestire bene la situazione perché rispetto all’andata la rosa a mia disposizione è più profonda e completa: sono arrivati dei giovani dal settore giovanile del FC Lugano che hanno portato un vento di freschezza, attitudine e qualità importanti”.
Poi, l’allenatore del Rapid Lugano apre una parentesi che pochi hanno il coraggio di fare. “Mi permetto – afferma – di fare una piccola considerazione sugli arbitraggi, anche se non dovrei, ma quello che ho visto durante la partita con il Minusio mi lascia l’amaro in bocca. Ti viene voglia di mollare tutto”.
“Accetto gli errori degli arbitri perché come sbagliamo noi posso commettere errori pure loro, fa parte del gioco, ma non mi piace la supponenza di alcuni.Ci chiedono un determinato comportamento verso gli arbitri e avversari, e noi lo stiamo facendo visto che ci troviamo primi nella classifica FairPlay, ma il rispetto dev’essere reciproco, sabato scorso non ci hanno rispettati”.
“Dico questo perché a noi, per errori arbitrali, ci mancano almeno 8–10 punti; decisioni errate che al termine della partita, in alcuni casi, vengono ammessi dalla stessa terna e fa parte del gioco ma non accetto di essere presi in giro! Secondo il mio punto di vista ci vuole più uniformità nella gestione delle partite da parte degli arbitri, ci sono arbitri che lasciano correre il gioco e altri che fischiano al minimo contatto, per i giocatori non è sempre facile riuscire ad adeguarsi. Ci vuole più dialogo e collaborazione da tutte le parti”.