Sono lacrime vere quelle scese sul volto di Andrea Manzo al termine della partita tra Wil e Chiasso. Sportivamente parlando, la sua squadra è riuscita nel miracolo: salvarsi. E sono due i motivi per cui etichettiamo la salvezza rossoblù con la parola “miracolo”. Uno: ipocrita è chi non considerava il Chiasso spacciato già alcuni mesi fa. Due: farlo in rimonta all’ultima giornata è qualcosa di pazzesco.
Farlo con una rete di Simone “Belo” Belometti ancora di più: perché il gol della sopravvivenza è arrivato da un ragazzo made in Team Ticino, da un ragazzo ticinese, da un giovane che ha ben presto capito i valori del club e ne ha sposati fino a diventare “Capitan Futuro”.
Il destino di Belometti e il Chiasso era, ci permettiamo di usare il passato, ancora da discutere fino alla rete di ieri pomeriggio. Era perché il contratto stava per scadere e bisognava capire le intenzioni di Belometti e il futuro del club. E forse mai gesto fu più emblematico di una rete che ha salvato anni e anni di storia di un club che, ancora una volta, si prende una rivincita enorme nei confronti di un calcio elvetico che spesso sembra sottovalutare il Ticino e il suo credo calcistico.
Ma Belometti non è l’unica nota positiva in casa Chiasso. Ad onor del vero, è difficile trovare note stonate in un’impresa più unica che rara. Dell’importante salvezza ottenuta dal Chiasso c’è però un dato che non può e non deve essere trascurato: i giocatori cresciuti nel Team Ticino che hanno contribuito alla salvezza: sette di cui sei titolari e due a segno. Onore quindi a Bellante, Martignoni, Manicone, Padula, Guidotti, Belometti, Josipovic.
Foto da *ilmiochiasso.ch