Mister, dopo l’esperienza a Campione, eccoti in Terza con il Lusiadas. Come è nata questa opportunità?
“A Campione già da qualche mese sapevo che ci sarebbero stati dei cambiamenti a livello societario. Con un progetto molto interessante come poi si è verificato. Però per una questione di tempistiche, logistica e categoria ho preferito fare una scelta diversa. Con dispiacere ma in assoluta trasparenza, perché sono stato veramente bene a Campione. Il DS del Lusiadas Shpetim Krasniqi mi ha contattato per tempo proponendomi una terza divisione, campionato molto stimolante per il livello delle squadre, più vicino a casa e con la possibilità di allenare una squadra che già conoscevo, squadra tecnica, fisica e con una certa personalità, qualità che spero possano permetterci di avere un’identità precisa in campo, potendoci anche mettere qualcosa di personale”.
Che gruppo hai trovato ?
“I ragazzi rimasti, che sono molto affiatati tra loro, sono veramente tutti molto disponibili a seguire i nuovi metodi di allenamento, mettendoci attenzione e notevole intensità. I nuovi vogliono mettersi in mostra con il giusto atteggiamento. Sono anche tutti piacevolmente disponibili a faticare, cosa non sempre scontata. Nelle amichevoli si cerca sempre di proporre quello che proviamo in allenamento, a conferma della disponibilità totale del gruppo”.
Quale l’obiettivo stagionale ?
“La Società ha deciso di non fare nulla per trattenere contro voglia i giocatori. Chi è rimasto lo ha fatto perché ha piacere a rimanere al Lusiadas. Ma non è detto che le cose non possano cambiare da qui alla fine del mercato, perché ogni ragazzo è giusto che faccia le proprie valutazioni, così come ogni Società. I benefit che vengono proposti ai ragazzi per cambiare squadra sono molto interessanti, sempre che le promesse vengano mantenute, ed ognuno deve guardare ai propri interessi, lavorativi ed economici. Senza ipocrisia, e ne vedo troppa, ci sono queste possibilità ed ognuno deve guardare alla qualità della propria vita oltre all’ambito sportivo, lo faccio io lo fanno tutti. Non sta a me giudicare se sia giusto o sbagliato, è così e va benissimo, c’è chi può competere e chi no. Avrei invece da ridire sulla tempistica, perché oggi hai una rosa e magari tra una settimana ti cambiano 3 giocatori. Sarebbe opportuno costruire le squadre prima dell’inizio della preparazione, invece i ragazzi vengono contattati sino all’ultimo giorno di mercato utile e questo non è proprio piacevole, più che altro a livello organizzativo, per chi cerca di dare un’impronta alla propria squadra. Il rovescio della medaglia è che sai che chi rimane è contento del tuo metodo di lavoro. L’obiettivo stagionale del Lusiadas è quello di migliorarsi rispetto alle passate stagioni giocando un bel calcio e cercando di stare almeno nella metà alta della classifica, sapendo che sarà molto difficile, ci sono un paio di squadre che lotteranno per la promozione e tutte le altre a ruota che si sono rafforzate non poco”.
Il Lusiadas scenderà di nuovo in campo il 6 agosto contro il Balerna, il 14 a Melano contro il Basso Ceresio, 23 agosto a Cadro contro il Boglia.