Siamo giunti all’ultima puntata dell’Alfabeto di Laborsport.com. Un viaggio fatto di interviste, statistiche, curiosità attraverso il calcio regionale. I nostri più sentiti ringraziamenti per averci letto ed apprezzato, in scia al successo della prima edizione lanciata lo scorso anno. Prima di augurarvi buone feste, vi presentiamo la protagonista dell’ultima puntata.
Z come….Zanzi. Quello che sta per chiudersi è stato un 2019 ricco di gioie per il portiere dell’AC Milan Femminile, che se sul campo ha avuto poco spazio lo stesso non si può dire delle attività extra calcio del club rossonero. Zanzi – lo si sa sin dai tempi di Balerna e Brescia – è sempre stata un elemento cardine per lo spogliatoio. La sua allegria mista a una buona vena di ironia l’hanno fatto sì che la ‘guardiana’ cresciuta a Rancate diventasse imprescindibile nei ranghi rossoneri.
Già, perché la vita da secondo o terzo portiere è dura. C’è chi – per restare in casa rossonera – come Valerio Fiori è stato costretto per una vita a guardare i colleghi dalla panchina. C’è chi come Zanzi ha invece compiuto il salto di qualità ben consapevole delle difficoltà che esso comporta. Imprescindibile, dicevamo. Già, perché al cospetto dei minuti collezionati tra i pali, su Zanzi il Milan ci conta. È stata lei il volto del video ufficiale contro la violenza sulle donne. È stata lei a sedersi al fianco di Pioli, Romagnoli e Ganz (hai detto poco?!) in occasione dei festeggiamenti ufficiali per il 120esimo anniversario del club rossonero.
È da gente come lei che i “meno impiegati” dovrebbero prendere esempio. Perché essere parte dello spogliatoio non dipende dai minuti in campo.
A tutti voi un augurio di buone feste.