Gioe e dolori, sorrisi e lacrime. Esultanze e gol sbagliati. Rigori segnati e rigori sbagliati. Finali perse e finali vinte. Vinti e vincitori. Il 2019 ci ha dato e tolto tanto. Ci ha consegnato personaggi che entrano di diritto nella storia del calcio regionale e ne ha tolti altrettanti. Impossibile dimenticare e non citare le premature scomparse di Cora Canetta, anima e simbolo del calcio femminile ticinese, di Marco Testa, recentemente scomparso a causa di un male imbattibile, di Ruggero Glaus, voce e penna indimenticabile per tutto il Ticino pallonaro, di “Luca Luca”, storico tifoso del Chiasso stroncato da un malore nel pieno di una notte di marzo. A loro, ai non citati ma ugualmente importanti, ai rispettivi familiari, vanno i nostri pensieri in questa giornata che chiude un anno solare intenso.
Impossibile non citare il 2019 pazzesco e trionfante del Gambarogno di Tazio Peschera che, in un sol boccone (o anno), si è impossessato del ‘triplete’ mettendo a sedere tutte le avversarie incontrate sul proprio cammino. Impossibile non citare il 2019 turbolento del Mendrisio, retrocesso in 2LI dopo un ventennio in Prima Lega con un inizio di stagione più che promettente. Impossibile anche dimenticare l’impresa del Coldrerio, vincitrice a sorpresa del Gruppo 1 di Terza Lega della scorsa stagione.
Sarebbe folle dimenticare l’anno del Ligornetto di Ravani, capace di ottenere la promozione in Terza dopo una rincorsa da standing ovation. Terza Lega che non ha fatto paura ai gialloneri, al comando a braccetto con due corazzate come Agno e Collina.
E vogliamo parlare del Paradiso? Certo che sì! I leoni luganesi si sono guadagnati la Prima Lega grazie a due splendide promozioni consecutive. Un anno pazzesco anche per gli uomini di Lanza. Pazzi e pieni di emozioni anche i 365 giorni trascorsi dal FC Chiasso, salvatosi all’ultima giornata della scorsa stagione grazie a una rete di Simone Belometti.
RV