Cosa ci può insegnare il “caso Andrea Padula”: riflessioni a bicchiere vuoto

Non è un discorso che si possa più che accennare, ma il “caso Andrea Padula” è perfetto per tentare di far valere il nostro punto di vista sul perchè l’industria di uno dei maggiori prodotti del nostro tempo pare aver perso la testa.

Snobbato in Canton Ticino, dove il ragazzo coltiva le proprie radici calcistiche, il 24enne Padula approda a Basilea dopo aver convinto a suon di prestazioni il club renano ed in particolare Ciriaco Sforza con il quale ha incrociato il proprio destino a Wil. Un salto lungo quattro anni che ha visto il nostro passare dalla seconda lega inter alla massima serie rossocrociata senza averla prima annusata con un club della regione. Lugano, Chiasso, Monza e infine Wil sono state le società che hanno avuto tutto il tempo necessario per dare un valore alle prospettive del giocatore.

Non è la prima volta che un ticinese lasci la propria regione per cercar fortuna oltre Gottardo. Ci sarebbero abbastanza casi nell’ultimo decennio che potremmo citare, ma senza il rischio di offendere qualcuno ci limiteremo a fare un solo esempio: Matteo Tosetti. Ciò che lascia perplessi, è lo sperpero di franchi che viene associato a tentativi spesso fallimentari di guardare con sempre maggiore attenzione l’erba del vicino. Ci vuole coraggio, specie nel calcio, ma è assodato che talune indispensabili regole di principio siano oramai anch’esse in obsolescenza. Se è vero che il pubblico desidera un momento di illusione, un ritorno all’infanzia dove l’impossibile sia non solo possibile, ma accada sul serio, chi sta sul palcoscenico deve cercare di assecondarlo, ottenendo l’approvazione o meglio un applauso che lo faccia sentire orgoglioso del proprio lavoro.

Gli applausi, lo sappiamo, non riempiono le tasche delle società, ma almeno ci si deve provare. Quando però non arriva nemmeno la chance, ecco che allora ci si deve sedere con la testa fra le mani a porsi qualche elementare interrogativo. Chi ha valutato Andrea Padula ha commesso un errore, oppure il passo falso lo ha fatto il più blasonato club svizzero: il tempo sarà garante di un verdetto. Per ora, si tratta soltanto di un movimento di mercato. Per tanto, consapevoli che solo i fatti ci daranno ragione o torto, restiamo dell’idea che il “caso Andrea Padula” debba servire da esempio perchè in futuro, eventuali occasioni non ce le si lasci sfuggire senza prima averci provato.

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