Dieci partite su dieci. Tutti i 900 minuti (recuperi esclusi) disputati. È il centrale difensivo Nicolò Tamagni uno dei pilastri su cui si basa il Taverne di mister Meroni. Tornato in giallonero dopo l’esperienza al Gambarogno-Contone, il 29enne ha contribuito in maniera sostanziale al buon rendimento del Taverne in questa prima parte di stagione, interrotta a causa dell’emergenza coronavirus.
Con lui, abbiamo scambiato due chiacchiere:
Nicolò, cosa ne pensi dell’interruzione? È la decisione giusta secondo te o si poteva agire diversamente?
“Posso dire che forse è stata la decisione migliore, vedendo come sta evolvendo la situazione sarebbe stato un rischio troppo elevato continuare”.
Il ‘tuo’ Taverne viaggia a gonfie vele. Pensi che l’ambizione di finire davanti a fine stagione possa mantenersi anche alla ripresa?
“Possiamo dire di aver svolto un ottimo inizio di campionato, sicuramente in pochi pensavano che il Taverne dopo dieci giornate si sarebbe trovato in queste zone di classifica. Come diciamo noi in spogliatoio siamo dei “miracolati”. Abbiamo un grande gruppo e un ottimo condottiero. Stiamo remando tutti nella stessa direzione non abbiamo un obiettivo preciso ma semplicemente prendiamo partita per partita e vediamo quello che succederà alla fine”.
L’esperienza di mister Meroni, una rosa di qualità e un gruppo compatto. Sono queste le fondamenta su cui si basa il Taverne?
“È la prima volta che ho la fortuna di essere allenato da Damiano devo dire che la sua grande preparazione come allenatore fa modo di entrare in campo e sapere quello che bisogna fare. Ha saputo tirar fuori le qualità di tutti i giocatori e far in modo che tutti esprimessero il meglio del loro potenziale. Queste posso dire che siano le basi della nostra squadra”.
La 2LI è un campionato agguerrito fino alla fine. Come si riesce a mantenere la continuità?
“Come ormai da diversi anni la seconda interregionale è un campionato strano.
Anche quest’anno ci sono sei squadre in due punti e come ogni anno il girone di ritorno sarà sicuramente un altro campionato. Noi dobbiamo semplicemente continuare a fare quello che abbiamo fatto fino ad ora poi a giugno tireremo le somme .
Chi è – in termini di giocatori – l’arma in più di questo Taverne?
“Devo dire che al mio ritorno a taverne ho trovato alcuni miei ex compagni e tanti giovani giocatori con la quale non avevo mai giocato. In termini di giocatori direi che non posso fare un solo nome c’è sicuramente il gruppo di “vecchietti “che con qualche anno in più di esperienza cerca di far crescere i giovani ed indirizzarli sulla via da seguire.
Se dovessi fare un nome farei quello di Francesco Fontana un talento della nostra squadra in qualsiasi ruolo lo metti è capace di farti la differenza”.