L’attaccante Matteo Cipolletti è stato ospite ieri nel nostro ‘Salotto del calcio regionale’. Toccando diversi temi, ‘cipo-gol’ ha parlato del suo passato cominciando dall’avventura a Mendrisio, dove si è fatto conoscere in Ticino.
“Il primo ricordo che mi viene in mente pensando a Mendrisio – dice – è il gol vittoria nel derby vinto per 1–0 contro il Chiasso”.
A Vedeggio, invece, “dopo due grandissime delusioni con campionati persi all’ultima giornata, il ricordo più bello resta la vittoria del campionato alla terza stagione. Mentre a Novazzano ricordo con molto piacere la qualificazione ai 32esimi di Coppa Svizzera, che non ho disputato perché poi sono passato al Taverne. A Taverne ho scoperto una società bella e attrezzata. Anche in questo caso il ricordo più bello è la qualificazione al tabellone principale di Coppa, che non ho disputato perché sono poi andato al Collina”.
“Dell’esperienza a Collina c’è poco da dire. Siamo stati interrotti dal Covid, ma per come stavano andando le cose sono convinto che saremmo saliti.L’esperienza è positiva per il momento: bellissima società , bel gruppo e tanta voglia di fare bene”.
Cipolletti ha poi parlato del particolare incontro di Coppa Svizzera disputato con il Mendrisio contro il Basilea. “Fu una giornata fantastica e speciale: arrivavo da un’esperienza italiana in cui il pubblico era scarso a livello di numeri. Quel giorno c’erano 3’200 persone al Comunale. Molto bello e clima pazzesco. Reggemmo 30’ sullo 0–0, poi appena abbiamo calato l’intensità si è vista la differenza. Ma è un ricordo che porterò con me sempre…”.
E ancora: “Il gol di tacco con il Losone me lo ricordo molto bene perché la rivalità era molto accesa per motivi che non sto qui a discutere. È stato un gol liberatorio perché avvenuto contro una squadra che ci ha sempre dato filo da torcere. Personalmente mi reputo un attaccante fortunato perché ho sempre giocato e perché ho sempre avuto compagni che mi hanno sempre messo nella condizione di fare bene. Non sono un attaccante da dribling, ma gioco diciamo alla Inzaghi. Per me è quindi fondamentale squadra. Se la squadra non gira, non posso fare molto”.
“Cosa ho rubato agli allenatori? Sicuramente tanta pazienza perché avermi in squadra non è facile. In campo sono un rompi scatole, ma se devo citarne uno che mi è rimasto impresso, oltre a Tazio Peschera, dico Damiano Meroni. Non lo conoscevo. Ci siamo sempre sfidati ma è stato un grandissimo piacere conoscere una persona eccezionale dal punto di vista calcistico e umano. A Novazzano abbiamo fatto una stagione con una squadra che non era fortissima, ma ha fatto la differenza l’allenatore. Lui, per me, è uno dei migliori in circolazione”.
“La voglia di giocare è ancora tanta. Il problema è che aumentano gli acciacchi. Di appendere le scarpe per adesso è un pensiero che non ho ancora preso in considerazione”.
“L’annata a Novazzano è stata particolare, divertente, intensa e speciale, anche se non è stata facile. Non eravamo fortissimi, ma siamo riusciti a trovare la quadratura e unione di intenti per spingerci oltre gli obiettivi. Quello che abbiamo fatto è stato qualcosa di eccezionale. È stata un’esperienza che mi ha dato la possibilità di conoscere una società che tutti in Ticino dovrebbero prendere d’esempio”.
“La Terza Lega – conclude – è un campionato equilibrato, però per come è andata finora se noi dovessimo continuare così…È inutile nascondersi, vogliamo vincere. Il nostro obiettivo è chiudere l’andata senza perderne una, ma bisogna affrontare ogni partita al 100% perché, soprattutto in Terza Lega, appena molli la paghi”.
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