A tutto Gullo: “Campioni mi ha cambiato la vita. Ora sogno con i ragazzi. E il Ticino…”

Francesco Gullo, ai più, è conosciuto per la sua partecipazione al celebre reality ‘Campioni, il sogno’ con la maglia del Cervia su Italia 1. Ora, invece, si diletta tra il progetto ‘Campioni in tour’ – con scopi benefici – e l’attività di procuratore con legami (anche) in Ticino. Lo abbiamo intervistato in un’intervista a tutto campo.

Francesco, partiamo da lontano. Celebre per il reality ‘Campioni’, cosa ti porti dietro di quell’esperienza?

“Campioni mi ha cambiato la vita. Ho avuto la fortuna di essere protagonista nel primo reality al mondo sul calcio. È vero che ho fatto la mia gavetta, ma la popolarità è arrivata con ‘Campioni’. Di quell’esperienza mi porto dietro tutto: dai 23 compagni, a Ciccio Graziani, a quella bugia sul Basilea che mi ha reso famoso e celebre. È stato molto bello e mi ha reso la vita piacevole”.

Tante le iniziative benefiche da te promosse, come quella del tuo libro “un campione trova sempre la forza di rialzarsi”. Ci dici di più?

“Da 5-6 anni mi sono indirizzato negli acquisti di giocattoli. Con ‘Campioni in tour’ ho deciso di dedicarmi alle pediatrie. Ogni torneo, dono dei giocattoli agli ospedali di pediatria. Anche il mio libro che racconta la mia vita ha uno sfondo sociale. Chi compra il libro mi aiuterà a comprare un giocattolo. Il libro è acquistabile su Amazon e sta andando molto bene”.

Ora la tua nuova avventura nella veste di procuratore e talent scout con Campioni in Tour. Di cosa si tratta nello specifico? Devid Girola è già nella tua scuderia. Che futuro ipotizzi per lui?

“Campioni in tour è il più grande progetto giovanile calcistico in Italia. Affitto stadi importanti e ci faccio giocare circa 50-60 società dilettantistiche. Non c’è quota d’iscrizione o ingresso allo stadio, ma solo la donazione dei giocatori che – come detto – faccio tanto sociale. Da Campioni in tour riesco a vedere tanti talenti. Quindi ho impostato la seconda parte della mia vita nella costruzione della FG18 Soccer Management, attraverso la quale vado a scovare i ragazzini in giro per la Nazione e dò supporto fino al 16esimo anno di età. Al 16esimo anno di età, il mio obiettivo è quello di farli da procuratore se si trovano tra i professionisti. Per fare il procuratore, però, devo andare a scuola perché per fare il corso FIGC devo avere un attestato di livello superiore. A settembre tornerò quindi a scuola per due anni. Burocraticamente, non posso esercitare come agente FIFA. Girola? È del Rapid Lugano e credo che lui possa avere un futuro in Prima Lega o Challenge League. Ha bisogno solo di minutaggio”.

Conosci il calcio ticinese? A che livello lo giudichi?

“Conosco molto bene il calcio ticinese. Al di là della leggenda di Basilea, io mi sono realmente allenato con il Basilea di Christian Gross nel 2001. Ho giocato sei mesi nel Chiasso con Gatti e nel Mendrisio con Vanoli. Conosco la realtà e credo che negli ultimi anni sia molto migliorato. Penso che si debba collaborare di più e avere più fiducia nei giocatori italiani. Se un giocatore italiano viene a giocare in Svizzera non deve essere visto come un nemico. Ho grande rispetto per una Nazione che mi ha ospitato e fatto lavorare per un anno”.

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