*Alcuni estratti degli interventi di Andrea Maccoppi al Salotto del 23.3
“Il Chiasso sta sorprendendo partita dopo partita. Rispetto alla fine del girone d’andata qualcosina è cambiato, la squadra si è compattata durante la preparazione. La partita con il Rapperswil è stato un click importante. Cerchiamo di cavalcare l’entusiasmo che serve per un gruppo giovane come il nostro. La squadra è cambiata del 95% rispetto all’anno scorso. I primi sei mesi ci stanno aiutando adesso. Noi vogliamo stare in alto e poi vedremo. Stiamo cercando di costruire un’identità precisa. La promozione non è un nostro pensiero. Abbiamo tre partite importanti adesso e poi avremo un’idea più chiara”.
Quando ero nelle giovanili della Sampdoria ho avuto mio papà come allenatore. Non è una situazione che mi piace. L’allenatore magari riesce a tenersi più distaccato, ma un giocatore non riesce a essere sé stesso, a meno che non ti chiami Maldini.
Sabbatini lo apprezzo tantissimo. Ha meritato di giocare in altri campionati. A lui ruberei la capacità di inserirsi e tirare in porta. La sua capacità offensiva gliela ruberei eccome.
Il Lugano ha tutte le carte per arrivare terzo. Non sarà sicuramente facile, ma dietro e in mezzo al campo ha molte qualità. Non tante squadre hanno il centrocampo che ha il Lugano.
La retrocessione brucia ancora. Siamo retrocessi per un gol. Vogliamo cercare di riportare il Chiasso dove era e questa è la motivazione che ci spinge ad andare avanti. Magari non ci riusciamo subito, ma l’obiettivo è questo.
Io ho giocato tanto con Hassel. Quando aveva la spina accesa era veramente fortissimo. A Chiasso non ha dimostrato quello che era davvero.