È il sogno che diventa realtà. È il destino che abbraccia l’occasione giusta. È la preparazione che incontra la competenza. È, in poche parole, il cammino di Mattia Croci-Torti e il suo Lugano, da oggi nella storia del calcio svizzero per aver riportato in Ticino quella Coppa Svizzera che mancava da ventinove anni sulle rive del Ceresio.
Brividi, se a scrivere fossero Blanco e Mahmood. L’emozione non ha voce, se a firmare l’articolo ci fosse Celentano. Senza parole, se sulla tastiera battesse Vasco Rossi. Il Lugano è campione e lo è dopo aver superato per 4-1 il San Gallo in una finale fortemente voluta, preparata alla perfezione e fatta propria davanti a oltre 10mila ticinesi accorsi a sostenere i bianconeri.
Apoteosi, a Berna. Apoteosi in piazza a Lugano, dove la squadra stasera verrà omaggiata dalla città. Era il 13 settembre quando, su questa pagine, chiedevamo anche in modo provocatorio perché non affidare la panchina al tandem Croci-Torti/Ortelli. Il resto poi è storia recente.
L’ultimo editoriale dedicato al ‘crus’ in occasione della semifinale lo abbiamo chiamato “se puoi sognarlo, puoi farlo”. Oggi non resta che alzarci in piede, unirci agli applausi indirizzati al Lugano e al suo condottiero. E ci uniamo alle lacrime di un Mattia Croci Torti che rappresenta e incarna lo spirito di tutti noi: semplici sognatori.