Il Chiasso è ‘in coma’. Nulla di fatto all’assemblea. E Miozzari si è dimesso

CHIASSO – Il Chiasso è in coma, ma non è ancora morto. Il giorno del giudizio è arrivato, ma è arrivato anche un nuovo rinvio. Di fatto, l’assemblea straordinaria convocata per fare luce sul futuro dei rossoblù ha portato a un niente di fatto. Anzi. La prima grande notizia riguarda le dimissioni dell’amministratore unico Miozzari, assente questa mattina. Assenti anche tutti gli altri attori principali. Presenti invece gli azionisti.

Uscendo dalla sala, ha preso la parola Otto Stephani, rappresentante del settore giovanile e alla conduzione dell’assemblea. “La speranza è l’ultima a morire. Vedremo cosa succederà. Posso dire che in sala c’era l’ambiente di chi voleva davvero salvare i colori rossoblù”. I conti, però, non si sono visti e – quindi – prendere una decisione certa è stata missione impossibile. Uscito in anticipo dall’assemblea anche Franco Della Torre, uno dei nomi fatti nei giorni scorsi e indicato come tra i principali interessati. Si parla di un investitore locale interessato da subito a prendersi il Chiasso e pronto a sborsare 300mila franchi. Cifra, però, che non basterebbe a fornire le dovute garanzie.

Il tempo stringe e l’assenza degli attori principali “è un gesto antisportivo. Tanti tifosi e azionisti hanno preso libero dal lavoro per partecipare. Una presa per i fondelli, l’ennesima”, affermano alcuni tifosi. Nelle prossime ore si saprà forse qualcosa di più.

Il tempo stinge e una nuova assemblea è stata convocata per il 6 dicembre. “Ma da qui al 6 dicembre può succedere di tutto”. Il tifo rossoblù si aggrappa alle speranze – seppure deboli – che qualcuno presenti un serio piano di rilancio. Il Chiasso rimane un paziente in coma, in attesa di sviluppi che possano fare luce sul futuro del club rossoblù.

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