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Ci sono giocatori capaci di lasciare il segno, indipendentemente dal numero di stagioni che trascorrono in un club o in un luogo. È il caso di Aloisio, attaccante brasiliano classe 1988. La carta d’identità recita 34 anni suonati, oggi. Ma il tempo sembra non trascorrere mai per chi affronta la vita con il sorriso stampato in volto. E se il sorriso fa rima con gol, cosa c’è di meglio?
Aloisio sbarca al Chiasso nella stagione 2007-2008. All’ombra del Penz ci arriva da 19enne con il sorriso ‘stampato’ in volto e una chioma che ricorda vagamente quella di Maradona ai tempi del Napoli. Arriva dal Gremio Porto Alegrense, club brasiliano che decide di schierarlo una manciata di minuti nel massimo campionato brasiliano e in Libertadores. Pochi minuti per convincere i dirigenti del Chiasso: quel ragazzo ha talento e ha le caratteristiche per fare bene in Svizzera. Stando agli articoli dell’epoca, il valore del cartellino del giovane attaccante si aggirava attorno ai 18 milioni di franchi.
Altri tempi, altro calcio, altro Chiasso. L’intuizione del DS Melgrati si rivela subito vincente. Aloisio si fa conoscere al Ticino il 2 settembre del 2007. Chiasso-Lugano è il primo derby stagionale e coincide con la prima gara in maglia rossoblù del folletto brasiliano (poi neutralizzato cinese). (…)
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