Di Riccardo Vassalli
Cazzo Sinisa, avevi promesso che ce la facevi. Avevi promesso che vincevi tu. A te credevamo. Forse perché chiunque avrebbe voluto ereditare il tuo coraggio. Forse perché la tua tenacia l’hanno invidiata tutti. Detta da te, quella promessa, sembrava vera. E invece dobbiamo arrenderci a qualcosa di più grande di noi, che non possiamo controllare e capace di toglierci il fiato.
Come la notizia che piove sullo smartphone in un normale e pallosissimo pomeriggio di dicembre. “È morto Mihajlovic”. Ho scritto tanto di te. Un po’ perché sono cresciuto con il sogno di riuscire a tirare le punizionI come le tue, un po’ perché hai sempre saputo ispirarmi. Da calciatore prima, da allenatore poi e da uomo soprattutto.
Ci hai insegnato tanto, Sinisa. L’ultima lezione soltanto pochi giorni fa, presentandoti sulle tue gambe alla presentazione del libro di Zeman. Un bacio, una carezza e il sorriso. Forse l’ultimo o forse uno dei pochi. Un leone dal cuore d’oro sconfitto da un destino anche più forte di te.
Lo sappiamo: nel calcio non tutte le partite finiscono come meriterebbero. Addio Sinisa.