Galantuomo ed elegante, l’affetto per Baldo Raineri

Non tutte le storie hanno un lieto fine. Specie nel mondo del calcio. Non tutte le storie finiscono per una giusta ragione e non tutte le storie possono essere raccontate a fondo. Dietro a un “sereno e costruttivo confronto (…), l’AC Bellinzona comunica la risoluzione contrattuale del rapporto di collaborazione con mister Baldo Raineri” si nasconde un mondo, parole non dette e forse qualcosa di più che la stampa non sa, non vuole sapere o non può sapere. Misteri di un calcio che appartiene sempre di più a un mondo che gira veloce e sembra scordarsi di valori, parole, promesse e premesse.

L’addio tra mister Raineri e Bellinzona era scontato alla luce della poca chiarezza invernale in casa granata. Cosa ha effettivamente portato all’esonero (o risoluzione) non lo sapremo mai. Di sicuro non presto. Raineri si è però giocato le sue carte, provando a ridare lustro al Bellinzona che aveva e ha l’obiettivo di fare un campionato di vertice ma è quasi impossibile farlo cambiando guida tecnica a ripetizione. Nel calcio, come in qualsiasi attività professionale, senza stabilità è difficile produrre risultati.
L’addio di Baldo è stato affidato ai social. Galantuomo, come sempre. Elegante, come un’uscita palla a terra dalla difesa stretti nella morsa del pressing avversario. Tanti i commenti di stima e affetto da una parte di tifoseria che nei valori di Baldo credeva e sperava.

Una piazza importante del Ticino calcistico perde un allenatore dai sani principi e dalle idee chiare. E forse non tutte le storie finiscono come meriterebbero, ma questa è un’altra storia.

RV

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