“Ci siamo rotti il Chiasso”, scriveva un lettore in agosto. Titolo allusivo, provocatorio, ma veritiero in tutte le sue forme. Oggi, venerdì 27 gennaio, il Chiasso è fallito ufficialmente dopo mesi turbolenti e pieni di difficoltà.
Alle 9:11 il pretore di Mendrisio ha pronunciato la parole fine. I soldi promessi dalla nuova società non sono (mai) arrivati, anzi. Quella che si spacciava per una società ambiziosa, seria e che puntava a rilanciare il Chiasso si è rivelata un buco nell’acqua capace pure di prendere in giro la piazza. Alle 6:57, infatti, in Pretura è arrivata una mail da un sedicente studio legale che rappresentava l’American Asset Company in cui ribadivano la propria buona fede e puntando il dito contro la vecchia proprietà.
118 anni di storia disintegrati in sedici minuti di udienza, che hanno racchiuso il disastro societario di questi ultimi anni. Un Bignotti visibilmente provato non si è sbilanciato sul futuro del club.
Ma forse ora è arrivato il momento di fare piazza pulita e ripartire con persone e idee per bene. Insomma, a nome di tutto il Ticino calcistico, “ci avete rotto il Chiasso”.
