Pro Daro, un settore giovanile in costante crescita ed espansione

Intervista a Mattia Demarchi e Matteo Cavalli, allenatore dei classe 2011 e rispettivamente presidente dell’US Pro Daro.

Quali sono state e quali saranno le principali attività del settore giovanile?

Mattia Demarchi: “Nell’immediato, con i ragazzi 2011, saremo a Milano per un Torneo Pasquale dell’Inter della durata di 4 giorni mentre nel mese di maggio andremo a Bergamo per disputare una partita amichevole presso l’Albinoleffe Stadium contro i pari età locali. In questi mesi abbiamo vissuto notevoli opportunità di crescita potendo confrontarci con pari età in Italia ed oltre Gottardo ( Milan, Juventus, Fiorentina, Torino, Pavia, Varesina, Rapperswil, Sudöstschweiz, ecc… ) Tutto questo è considerato un ” premio “, alla base viene garantito settimanalmente un adeguato lavoro formativo nel favorire la crescita sportiva e sociale del ragazzo. Questo processo di crescita iniziato con i 2011 viene supportato e condiviso dalla società e parallelamente trasmesso sul campo alle altre categorie. C’è grande volontà e collaborazione all’interno della società nel voler migliorare e cogliere le nuove opportunità venute a crearsi, infatti più volte vengono coinvolti i ragazzi 2010 nelle manifestazioni organizzate alla Geretta e più avanti ci sarà modo di coinvolgere anche altre categorie. Vorrei concludere con una precisazione, tutto questo è possibile e sostenibile con alla base competenza, serietà e credibilità supportate da un ambiente sano e di valori importanti come si può respirare e vivere all’interno della società US Pro Daro”.

Cosa favorisce un lavoro così importante e mirato per i più giovani ?

Matteo Cavalli: “Il settore giovanile dell’US Pro Daro abbraccia il calcio di ogni età, dalla Scuola Calcio agli Allievi A, per un totale di oltre 200 tesserati. Le attività sulle quali punta il nostro sodalizio è innanzitutto quella sportiva, ma non fine a sé stessa, bensì basata sui principi dell’ educazione e del rispetto. Da qualche tempo stiamo moltiplicando gli sforzi al fine di poterci avvalere di formatori al passo con le esigenze deli tempi moderni. Oltre alle attività sportive la Pro Daro è solita organizzare eventi di natura extra sportiva come ad esempio la castagnata, il Natale nerozzurro e, da quest’anno, la caccia al tesoro nel centro cittadino. Il tutto in applicazione della nostra idea del calcio basata su un concetto sociale, che da qualche tempo è tuttavia stato reinterpretato, nell’ottica di permettere l’attività sportiva in seno al nostro club solo a coloro che hanno voglia di imparare attraverso l’amore per il calcio e in applicazione dei più elementari principi civili e non più a tutti coloro che sono in giro e non sanno cosa fare”.

Occuparsi del settore giovanile cosa richiede ?

Matteo Cavalli: “A nostro pare i fattori sono essenzialmente tre: dei formatori all’altezza del loro compito, che sappiano motivare correttamente i ragazzi, senza esasperarli e creando in loro troppe aspettative poi spesso disattese. Una struttura adeguata per la pratica del gioco del calcio, punto nel quale siamo purtroppo carenti a causa della cronica mancanza di spazi presso il Centro sportivo della Geretta che è letteralmente sovraffollata. Ma anche una società e dei dirigenti presenti, attenti, appassionati e disposti ad investire finanze e tempo in un calcio, quello dei ragazzi, che tutti dipingono come importante, ma che poi alla luce dei fatti continua a perdere squadre, perché costa, necessita di molte risorse umane e dà poca visibilità. Prova ne è la progressiva scomparsa di squadre giovanili nel Bellinzonese”.

È nel calcio dei ragazzi che si trovano ancora valori come la genuinità e passione per il gioco ?

Matteo Cavalli: “Così dovrebbe, ma sempre meno. Gli adulti, volenti o nolenti, sui capi di calcio sono troppo spesso che esasperano le situazioni, rubando de facto ai bambini/ragazzi quei valori come la genuinità e la spensieratezza, portandoli poi più in là, verso l’abbondono dell’attività calcistica o verso la pratica di altri sport. Sentire adulti promettere mance per aver segnato delle reti o incitare i bambini a buttarsi per ottenere un rigore è quanto più di triste si possa sentire, fatti salvi i linguaggi scurrili ormai all’ordine del giorno”.

Quali i vostri progetti futuri ?

Matteo Cavalli: “Investire tempo, denaro ed energie nel calcio dei ragazzi, con lo scopo tuttavia di disputare dei campionati di élite nel panorama del calcio ticinese, abbandonando progressivamente quello di seconda linea, nel quale spesso e volentieri gli attori vengono a giocare proprio se non resta loro altro da fare, attività che potrebbero tranquillamente fare nei vari campetti , senza ostacolare lo sviluppo di coloro che invece, pur senza aspirare a diventare campioni, intendono spendersi maggiormente per il gioco del calcio”.

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