Cinque anni dopo, l’AC Malcantone torna a disputare una finale di Coppa Ticino. Merito del 2-0 inflitto in semifinale all’Arbedo campione in carica con le reti di Cortez e Scaramuzza. Mister Nicola Padula si gode il traguardo con la giusta dose di felicità, pur non distogliendo l’attenzione dai prossimi impegni. Anche perché “come ho detto ai ragazzi, il lavoro non è ancora finito”.
Il raggiungimento della finale però “dona belle sensazioni, che danno un senso alle fatiche che i ragazzi fanno ad ogni attività. Hanno eseguito alla perfezione quanto preparato, facendolo con la volontà di essere determinanti per il collettivo. Si meritano di vivere una serata come quella della finale, che ora è importante preparare al meglio”. E ancora: “La finale è un premio per i ragazzi e lo staff (società compresa), che hanno tutti lavorato in maniera professionale. Per me, a 28 anni, si tratta di un’ulteriore opportunità per fare esperienza e migliorare, cercando di godermi al massimo la serata finale”.
In casa Malcantone si pensa partita dopo partita. “Potrebbe sembrare una frase di routine, ma da quando sono arrivato a gennaio pensare in questo modo è la nostra realtà. Il discorso fusione era chiaro a tutti già da tempo e non ha intaccato minimamente il nostro lavoro quotidiano”.