Di Riccardo Vassalli
Il 22 febbraio del 1995 Gianluca Grignani scrisse un pezzo di storia della musica italiana firmando l’album “Destinazione Paradiso”, il cui brano omonimo resta il pezzo più venduto e ascoltato del cantautore milanese.
Il 22 febbraio di oltre 10mila giorni fa, il Paradiso di Pierre Baffi stava gettando le basi per il ritorno in Quarta Lega dopo l’amara retrocessione dell’anno prima. A fine stagione fu promozione con “maglia bianca”.
“C’è che prendo un treno che va
A paradiso città
E vi saluto a tutti e salto su
Prendo il treno e non ci penso più
Un viaggio ha senso solo
Senza ritorno se non in volo
Senza fermate nè confini
Solo orizzonti neanche troppo lontani
Io mi prenderò il mio posto
E tu seduta lì al mio fianco
Mi dirai destinazione paradiso”
Chiamatela impresa, chiamatelo miracolo, chiamiamolo successo. Quella del FC Paradiso è però, in primis, una bella storia di calcio, di passione, di uomini e dell’arte di saper programmare. Oggi a Pian Scairolo è arrivata anche la matematica: i leoni luganesi volano in Prima Lega Promotion, il terzo livello del calcio svizzero. Un traguardo a suggellare anni di duro lavoro e a completare una scalata stratosferica: dalla Seconda Lega regionale al…Paradiso: la Promotion, appunto.
Una categoria conquistata oggi, ma il cui lavoro parte da lontano, da molto lontano. Dagli anni di Lanza, Rosamilia, Rocca, Giunti, Cosmai, Santillo, Pain, Iaconis, solo per citarne alcuni. La 2LI vinta da “cenerentola” e il consolidamento in Prima Lega con Cocimano, la prima storica qualificazione in Coppa Svizzera, la finale persa con il Baden, il sogno accarezzato e infine realizzato. A dirigere l’orchestra il maestro Sannino, comandante in grande stile dopo il prematuro addio di Roberto Gatti.
Un successo che richiede di spartire meriti e onore in diverse parti. Se è vero che il Paradiso è diventato grande sul campo e fuori mattoncino dopo mattoncino, è anche vero che nel giorno più bello della storia recente dei leoni luganesi è impossibile non pensare a ‘pres’ Caggiano, che con tenacia, ambizione, programmazione e smisurata passione ha costruito l’opera più bella. E con lui i membri di comitato che l’hanno sostenuto, consigliato, supportato e dato energia per andare avanti. Ma è anche impossibile non pensare a Gianpiero Stagno, passionale e competente direttore sportivo, tra i principali artefici della meravigliosa scalata. La mente corre anche a capitan Loiero, sempre presenti nell’ascesa dal calcio “minore” al calcio dei grandi. Storie di uomini da oggi per sempre impressi nella storia di un club che si affaccia al professionismo e che non vuole smettere di sognare.